Guglielmo Marconi

  

Il marchese Guglielmo Marconi (Bologna25 aprile 1874 – Roma20 luglio 1937) è stato unfisico e inventoreitaliano. È conosciuto per aver sviluppato per primo un efficace sistema di comunicazione con telegrafia senza fili via onde radio che ottenne una notevole diffusione: evoluzioni di tale sistema portarono allo sviluppo dei moderni metodi di telecomunicazione come la televisione, laradio, e in generale tutti i sistemi che utilizzano le comunicazioni senza fili.

Anche altri scienziati ed inventori hanno contribuito all'invenzione della telegrafia senza fili o hanno effettuato esperimenti simili negli stessi anni, come ad esempio Heinrich Hertz nel 1886,[1] Nikola Tesla nel 1893,[2]Carl Ferdinand BraunThomas EdisonAleksandr Popov[3][4] ed altri, ma gli esperimenti di Marconi portarono alle prime applicazioni commerciali su vasta scala della telegrafia senza fili.

Guglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 aprile 1874. Suo padre Giuseppe Marconi, un proprietario terriero che viveva nelle campagne di Pontecchio, era al secondo matrimonio. Vedovo con un figlio, aveva conosciuto una giovane irlandese, Annie Jameson, nipote del fondatore della storica distilleria Jameson & Sons in visita in Italia per studiare bel canto, sposandola il 16 aprile1864 a Boulogne-sur-Mer. Un anno dopo il matrimonio nacque Alfonso e, nove anni più tardi, Guglielmo.

L'avere avuto una madre irlandese permette di comprendere meglio le molte attivitàdi Guglielmo che si svolsero inGran Bretagna ed Irlanda. Avrebbe potuto optare per la cittadinanza britannica in qualsiasi momento, in quanto figlio di entrambi i genitori con tale cittadinanza.[5]Quando il piccolo Guglielmo aveva tre anni, il 4 maggio1877, Giuseppe Marconi aveva infatti deciso di assumere a sua volta la cittadinanza inglese (non la riacquisterà più).

Marconi, appena ventenne, cominciò i primi esperimenti lavorando come autodidatta e avendo come aiutante ilmaggiordomo Mignani. Nell'estate del 1894 costruì un segnalatore di temporali costituito da una pila, uncoherer (ossia un tubetto con limatura di nickel e argento posta fra due tappi d'argento) e un campanello elettrico, capace di emettere uno squillo in caso di fulmine.

In seguito riuscì, premendo un tasto telegrafico posto su un bancone, a per far squillare un campanello posto dall'altro lato della stanza.[6] Una notte di dicembre, Guglielmo sveglia la madre, la invita nel suo rifugio segreto e le mostra l'esperimento che ha realizzato. Il giorno dopo anche il padre assiste all'esperimento. Quando si convince che il campanello suona senza collegamento con fili, mette mano al portafoglio e regala al figlio i soldi necessari per l'acquisto di nuovi materiali.[senza fonte] Il giovane Marconi prosegue nei suoi esperimenti anche all'aperto. In campagna aumenta la potenza delle emissioni e la distanza che separa il trasmettitore dal ricevitore, capace di ricevere i segnali dell'alfabeto Morse.

L'8 dicembre 1895, dopo vari tentativi, l'apparecchio che aveva costruito si dimostrò valido nel comunicare e ricevere segnali a distanza, ma anche nel superare gli ostacoli naturali (in questo caso, la collina dietro Villa Griffone). Il colpo di fucile che Mignani sparò in aria per confermare la riuscita dell'esperimento (l'apparecchio vibrò e cantò come un grillo per tre volte) viene considerato l'atto di battesimo della radio in Italia; altri sperimentatori avevano infatti ottenuto simili risultati in precedenza, come Nikola Tesla, che trasmise a 50 km di distanza all'inizio dello stesso anno in un collegamento a West Point,[7] mentre il russo Aleksandr Popov aveva realizzato un ricevitore di onde radio nel maggio dello stesso anno[4][8].

 

Prevedendo l'occorrenza di grandi capitali per proseguire negli esperimenti, Marconi si rivolse al ministero delle Poste e Telegrafi, al tempo guidato dall'on. Pietro Lacava, illustrando l'invenzione del telegrafo senza fili e chiedendo finanziamenti. La lettera non ottenne risposta e venne liquidata dal ministro con la scritta «alla Longara», intendendo il manicomio posto in via della Lungara a Roma.[9]

Il 12 febbraio del 1896 si recò con la madre inInghilterra presentando a Londra, il 5 marzo dello stesso anno, la prima richiesta provvisoria di brevetto, col numero 5028 e col titolo "Miglioramenti nella telegrafia e relativi apparati". Da sottolineare che tale richiesta avvenne con 21 giorni di anticipo rispetto alla data della prima trasmissione radio realizzata dal russo Popov.[10]

Il 19 marzo, Marconi ricevette dall'Ufficio Brevetticonferma dell'accettazione della prima domanda. Il 2 giugno dello stesso anno depositò all'Ufficio Brevetti di Londra una domanda definitiva per un sistema di telegrafia senza fili, n. 12039, dal titolo "Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi". Nel farlo, Marconi rinunciò a tre mesi di priorità sull'invenzione.

Durante gli anni vi sono state comunque molte dispute, sia teoriche nell'ambito dei fisici, sia in campo legale, per stabilire chi debba essere effettivamente considerato il primo inventore della radio, e ancora oggi la questione è controversa.

 

arconi, intanto, effettua dimostrazioni pubbliche alla presenza di politici ed industriali: colloca ad esempio un trasmettitore sul tetto dello stabile della direzione delle Poste e un ricevitore in una casa su una banchina del Tamigi, a quattro chilometri di distanza. Per l'Ammiragliato stabilisce un contatto attraverso il canale di Bristol, largo 14 chilometri. Collabora con il Daily Express in occasione delle regate di Kingstown. I giornalisti seguono le regate al largo, a bordo di un rimorchiatore, poi passano le notizie a Marconi che le trasmette ad una stazione a terra da dove vengono telefonate rapidamente al giornale.

Nel luglio 1897 Marconi fondò a Londra la Wireless Telegraph Trading Signal Company (successivamente rinominata Marconi Wireless Telegraph Company), che aprì il primo ufficio in Hall Street a Chelmsford, in Inghilterra, nel 1898 e impiegava circa 50 persone.

Egli effettuò la prima trasmissione senza fili sul mare daBallycastle (Irlanda del nord) all'isola di Rathlin nel1898. Stabilì un ponte radio tra la residenza estiva dellaregina Vittoria e lo yacht reale sul quale c'era ilprincipe di Galles, il futuro Edoardo VII convalescente per una brutta ferita al ginocchio. Nel dicembre dello stesso anno, da un battello attrezzato con radio parte una richiesta di soccorso: è il primo caso di richiesta di salvataggio. Il 29 maggio i segnali attraversano il canale della Manica superando la distanza di 51 chilometri.

Marconi concentra successivamente le sue ricerche verso l'Atlantico, convinto che le onde possano varcare l'oceano seguendo la curvatura della Terra. Il 6 novembre 1901 aPoldhu, in Cornovaglia, installa un grande trasmettitore la cui antenna di 130 metri è sollevata da un aquilonecostituito da 60 fili tesi a tela di ragno tra due piloni alti 49 metri e distanti fra di loro 61. Poi s'imbarca perSt. John's di Terranova con gli assistenti Kemp e Paget. I due luoghi, separati dall'oceano Atlantico, distano fra di loro oltre 3.000 chilometri. Il 12 dicembre 1901 ci fu la comunicazione che costituì il primo segnale radio transoceanico. Il messaggio ricevuto era composto da tre punti, la lettera S del codice Morse. Per raggiungere Terranova avrebbe dovuto rimbalzare due volte sulla ionosfera. Una contestazione recente è stata presentata dal dottor Jack Belrose basandosi sia su considerazioni teoriche che su tentativi di ripetizione dell'esperimento; egli crede che Marconi udì solamente disturbi atmosferici scambiati per un segnale.[11]

Marconi installò un analogo trasmettitore a scintilla nel Centro Radio di Coltano, presso Pisa, nel 1903, che venne utilizzato fino alla seconda guerra mondiale prima per comunicare con le colonie d'Africa, quindi con le navi in navigazione, ed in seguito ampliata e potenziata tanto diventare una delle più potenti stazioni radio d'Europa.

Nel 1904 effettuò esperimenti sul colle Cappuccini diAncona.[12]

Il 16 marzo 1905 sposò Beatrice O'Brien, figlia di Edward Dunnough (O'Brien), quattordicesimo barone di Inchiquin. Ebbero tre figlie, Lucia, che sopravvisse solo tre settimane, Degna e Gioia, e un figlio, Giulio. Divorziarono nel 1924.

Marconi completò gli esperimenti per ottenere comunicazioni transoceaniche attendibili fino al 1907 e fondò la Compagnia Marconi (eng. Marconi corporation), che nell’ottobre del 1907 inaugurò il primo regolare servizio pubblico di radiotelegrafia attraverso l'Oceano Atlantico, dando la possibilità alle navi transatlantiche di lanciare l'SOS senza fili

L'utilità del radio soccorso in mare si dimostrò il 23 gennaio del 1909, con il primo eclatante soccorso navale che portò al salvataggio degli oltre 1700 passeggeri deltransatlantico americano "Republic", che stava per affondare dopo essere stato speronato dal piroscafoitaliano "Florida". L’operatore radiotelegrafico Binns, che lavorava per la compagnia Marconi, continuò a lanciare per 14 ore ripetuti l'SOS, finché uno di essi fu ricevuto dal'operatore del piroscafo "Baltic", il cui comandante ordinò di cambiare rotta e diede il via all'operazione di salvataggio. All'indomani nel porto di New York, salvi tutti i passeggeri, Binns fu festeggiato come un eroe e la gratitudine coinvolse la figura del marconista, accelerando la popolarità di Marconi.

Nello stesso anno, il 10 dicembre 1909, a StoccolmaGuglielmo Marconi ricevette il premio Nobel per la fisica, condiviso con il fisico tedesco Carl Ferdinand Braun. La motivazione della Reale Accademia delle Scienze di Svezia recitò: “...a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili”.

Nell'autunno 1911 Marconi visitò le colonie italiane in Africa per sperimentare i collegamenti a lunga distanza con la stazione di Coltano; in particolare fu a Tripoli da poco occupata dalle truppe italiane dove effettuò in collaborazione con Luigi Sacco, comandante della locale stazione radio, alcuni esperimenti di collegamento radio con Coltano, che diedero impulso all'allestimento da parte dell'arma del Genio del primo servizio di radiotelegrafia militare su larga scala.

Quando, nel 1912, il Titanic affondò dopo aver lanciato il segnale SOS via radio, Marconi si trovava negli Stati Uniti e accorse al porto di New York per ricevere i 705 superstiti. Intervistato dalla stampa disse «Vale la pena di aver vissuto per aver dato a questa gente la possibilità di essere salvata». Prima di tornare in Italia, venne organizzata una cerimonia ufficiale in cui i superstiti sfilarono nelle strade di New York incolonnati, recando in omaggio a Guglielmo Marconi una targa d'oro, realizzata dallo scultore Paolo Troubetzkoy, quale segno di riconoscenza. L'inventore conferì un premio almarconista del Titanic Harold Bride che rimase al proprio posto a lanciare messaggi di soccorso, anche quando l'acqua aveva raggiunto il ponte superiore.[13]

Dal foglio matricolare custodito presso il distretto militare di Bologna, risulta inoltre, che il giovane Marconi scelse di fare il soldato nell'esercito per un anno; lo espletò invece nella Regia Marina, pur essendo nato in una città dell'entroterra (fu inserito nel corpo Reali Equipaggi in qualità di operaio).

Svolse il servizio militare all'ambasciata di Londra dal1º novembre 1900. Trasferito poi in Italia fu congedato il1º novembre 1901, ma per età fu trasferito nell'esercito il 31 dicembre 1906. Venne nominato senatore a vita delRegno d'Italia il 30 dicembre 1914. In data 19 giugno 1915Marconi si arruola come volontario nell'esercito con il grado di Tenente di Complemento del Genio, indi promosso capitano il 27 luglio 1916 e, benché ufficiale dell'esercito, prestava servizio nell'Istituto Radiotelegrafico della Marina; in seguito a regolare domanda, datata Livorno 14 agosto 1916 presentata al Ministro della Marina, fu nominato Capitano di Corvetta con R.D. del 31 agosto 1916, congedato con tale grado il1º novembre 1919, e promosso Capitano di Fregata in congedo con R.D. 28 marzo 1920, e poi Capitano di Vascello con R.D. 7 luglio 1931. Ambedue tali promozioni rientravano nelle norme di avanzamento degli ufficiali di complemento in congedo.

Nel 1920 lo stabilimento di Marconi di Chelmsford fu sede della prima trasmissione audio annunciata pubblicamente del Regno Unito; una delle annunciatrici fu Nellie Melba. Nel 1922 il primo servizio regolare di trasmissioni diintrattenimento cominciò dal Marconi Research Centre a Writtle, vicino Chelmsford.

Fu nominato presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel 1927 e della Regia Accademia d'Italia(l'attuale Accademia Nazionale dei Lincei) il 19 settembre1930, diventando automaticamente membro del Gran Consiglio del Fascismo, pur partecipando ad una sola seduta.

La figura di Marconi fu utilizzata dalla propaganda delregime fascista come esempio di patriottismo e genialità italica. Benito Mussolini, in un discorso al Senato del 9 dicembre 1937, affermò: "Nessuna meraviglia che Marconi abbracciasse, sin dalla vigilia, la dottrina delle Camicie Nere, orgogliose di averlo nei loro ranghi".[14]. Lo stesso Marconi non nascose le sue simpatie per il regime, affermando: "Rivendico l'onore di essere stato in radiotelegrafia il primo fascista, il primo a riconoscere l'utilità di riunire in fascio i raggi elettrici, come Mussolini ha riconosciuto per primo in campo politico la necessità di riunire in fascio le energie sane del Paese per la maggiore grandezza d'Italia".[15]

Il 15 giugno 1927 sposò Maria Cristina Bezzi-Scali. La loro figlia fu chiamata Maria Elettra Elena Anna. Anche ilpanfilo che ospitò molte ricerche in varie parti del mondo si chiamava Elettra. Gli esperimenti effettuati nel golfo del Tigullio avevano come postazione a terra una torre, posta sulla penisola di Sestri Levante, che successivamente prese il nome di "Torre Marconi", mentre nelle carte ufficiali della Marina italiana il golfo del Tigullio assunse il nome di "Golfo Marconi". Lo affianca in questi anni l'assistente Adelmo Landini.

Il 17 giugno 1929 Vittorio Emanuele III conferisce a Marconi il titolo ereditario di marchese.

Dal Centro di Coltano partì il segnale, nel 1931, che accese le luci al Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in una dimostrazione sull'efficienza della radio in comunicazioni transoceaniche.

Dal 1933 alla morte fu presidente dell'Istituto Treccani. Nel 1934 fu nominato primo presidente del CIRM che era nato su iniziativa sua e del suo medico, il dottor Guido Guida.

Sempre nel 1933 mostrò nelle vicinanze di Castel Gandolfoad alcuni alti ufficiali un apparato radio che permetteva di rilevare oggetti metallici nelle vicinanze, di fatto un primo abbozzo del radar che Marconi aveva preconizzato già nel 1922. Negli anni seguenti continuò queste ricerche, in parallelo a quelle di Ugo Tiberio.

Il primo servizio di televisione regolare al mondo fu inaugurato a Londra dalla BBC il 2 novembre 1936; dopo una breve sperimentazione dei due sistemi (quello a scansione meccanica dello scozzese John Logie Baird e quello elettronico della Marconi-EMI Television), la BBC adottò definitivamente il sistema elettronico Marconi-EMI dal 1º febbraio 1937La stessa BBC nel 1935, dopo l'invasione italiana dell'Etiopia, aveva bandito Marconi per questioni politiche dalle trasmissioni.[senza fonte]

Gli furono conferite 16 lauree honoris causa (di cui due in legge), 25 onorificenze di alto rango, 12 cittadinanze onorarie. [16]. Con Regio Decreto del 18 luglio 1936Marconi fu promosso contrammiraglio nella riserva per meriti eccezionali.

Dal 1990 fino all'introduzione dell'euro nel 2001, Guglielmo Marconi è stato raffigurato sulla banconota da 2.000 lire italiane.

Roma, la mattina del 19 luglio 1937, Guglielmo Marconi accompagnò alla stazione la moglie, diretta a Viareggioper festeggiare il settimo compleanno della figlia Elettra. Dopo essere ritornato nella sua casa di via Condotti ebbe una crisi cardiaca. Dopo che il suo medico personale, il dottor Cesare Frugoni, gli comunicò la gravità delle sue condizioni, Marconi fece chiamare unsacerdote, ricevette l'estrema unzione e morì alle 3:45 del mattino del 20 luglio.[17] In segno di lutto, le stazioni radio di tutto il mondo interruppero contemporaneamente le trasmissioni per due minuti.

Le sue spoglie sono custodite a Sasso Marconi presso la casa paterna di villa Griffone, dove hanno sede anche un museo e una fondazione a lui dedicati.

Con la legge n. 276 del 28 marzo 1938Vittorio Emanuele III di Savoia decretò che "il giorno 25 aprile, anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile". Alcuni anni prima, il Regio Decreto n. 1386 del20 giugno 1935 aveva mutato la denominazione del paese di Praduro e Sasso in Sasso Bolognese. Successivamente, il Regio Decreto n. 293 del 7 marzo 1938, a ricordo della terra dove "ebbero luogo i primi esperimenti della prodigiosa invenzione che donò immensi benefici all'umanità intera, e rese immortale il nome di Guglielmo Marconi", mutò la denominazione del comune in Sasso Marconi e quella della frazione di Pontecchio in Pontecchio Marconi.

A Marconi è anche intitolato l'aeroporto di Bologna e l'asteroide 1332 Marconia. Nel 2009 è stato inaugurato un museo in sua memoria ad Ancona.[12]

NOTA: La legge nr. 276 del 28/3/1938: "Il giorno 25 aprile è anniversario della nascita di Guglielmo Marconi, è dichiarato, a tutti gli effetti, giorno di solennità civile" è stata abrogata con il Decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200 "Misure urgenti in materia di semplificazione normativa" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 298 del 22 dicembre 2008 - Suppl. Ordinario n. 282/L

 

----GIUSTIZIA A GUGLIELMO MARCONI----

Nessuna Istituzione scientifica ha mai stabilito ufficialmente chi sia il vero Inventore della Radio, questo innegabile fatto ha permesso

in passato e permette tuttora la diffusione di notizie non veritiere sull’Opera Universale di Guglielmo Marconi. L’autore di questo breve

saggio, non avendo mai trovato un testo di Storia della Scienza e della Tecnica recante l’esatta esposizione delle prime fondamentali

invenzioni e scoperte scientifiche di Marconi, iniziò nel lontano 1974 un’approfondita ricerca sistematica che lo ha condotto a scoprire

le cause che non hanno permesso a cinque generazioni di conoscere la verità storica su una delle maggiori conquiste scientifiche del

XX secolo.

Con lo scritto che riportiamo sotto a firma dell'autorevole storico e studioso marconiano Lodovico Gualandi vogliamo,

come dire, rendere un po' di giustizia a chi se la merita.

In questo caso, ad un genio italico come il nostro "padre" di riferimento Guglielmo Marconi, spesso bistrattato, dimenticato,

sottovalutato oppure, per convenienza tirato, come si suol dire, per la giacca da un fronte all'altro.

La storia è piuttosto nota, l'intuizione di Marconi altrettanto. Così come l'impegno, la dedizione e la lungimiranza del

"ragazzino della stanza dei bachi" hanno dato abbondantemente i loro frutti.

73 de Gabriele, I2VGW

Rendiamo un po' di giustizia a chi se la merita

 

 

Marconi e l’invenzione della "nostra" radio:

caso emblematico di Nemo propheta in Patria

Direttore Responsabile: Gabriele Villa, I2VGW

rabilmente falliti come fallirono tutti quelli tentati dai suoi presunti

precursori. Come nessuno può negare che nel 1844 S. Finley Morse

sia stato l'inventore del telegrafo via filo, nessuno può negare che nel

1895 Guglielmo Marconi sia stato l'inventore della Telegrafia senza

fili ad onde elettromagnetiche: ovvero l'Inventore della Radio, dal

La foto è stata scattata il 15 Ottobre 1995 a Rastignano durante la

Convention Radiantistica Internazionale, in occasione del Primo

Centenario dell'Invenzione della Radio. I personaggi fotografati sono,

da sinistra a destra: Marino Miceli I4SN, Pier Luigi Bargellini WA3KNN

e l'autore del breve saggio, Lodovico Gualandi I4CDH

"marconista del XXI secolo"

 

 

 

La validità dell'antica locuzione latina che afferma che

nessun profeta è gradito nella sua patria, è stata riconfermata

dalla definitiva abrogazione della Data Anniversario che doveva

ricordare l'Opera Universale di Guglielmo Marconi: nonostante

dovesse essere rispettata in quanto legge stabilita consapevolmente

in passato dallo Stato Italiano.

L'ingenerosa decisione di sopprimere la Data Anniversario di

Marconi, continua a favorire la distorsione della verità storica sulle

vere origini delle radiocomunicazioni, permettendo all'Accademia

delle Scienze di Mosca di continuare a sostenere che l'invenzione

della radio non appartiene a Guglielmo Marconi ma al fisico russo

Aleksander Stepanovic Popov.

Per dimostrare che la Radio è stata inventata da Guglielmo

Marconi nel 1895, è necessario riconoscere prima di tutto il vero

significato dei termini “radio”, “onde radio” e “radiocomunicazioni”,

usati frequentemente in modo improprio.

Il termine Radio infatti implica, indiscutibilmente, la trasmissione

e la ricezione di informazioni mediante l'impiego delle onde

elettromagnetiche e Marconi fu l'unico ad inventare il sistema

ingegneristico in grado di generare, ricevere e registrare efficacemente

su una stampante, i segnali dell'alfabeto Morse, a brevi

e grandi distanze.

I documenti storici dimostrano che nel 1898 non esisteva ancora

nessun sistema alternativo a radiazione elettromagnetica, in

grado di trasmettere e registrare dei segnali a soli cento metri di

distanza.

Se Marconi si fosse pertanto limitato ad assemblare degli strumenti

noti - come purtroppo si legge ancora in molti testi di Storia

della Scienza e della Tecnica - i suoi esperimenti sarebbero ineso-

Luglio 2013

Luglio 2013

La Newsletter di R.R.

momento che la radiotelegrafia si poteva e si può ancora esercitare

solo mediante l'impiego della Radio.

In virtù di queste considerazioni, è evidente che Marconi nel

campo delle radiocomunicazioni, non ha avuto nessun precursore

in quanto egli fu il primo ad inventare e sviluppare quella serie di

trasmettitori e ricevitori che, a partire dal 1895, gli permisero di

passare dopo solo sei anni di intenso lavoro, dai pochi chilometri

di Villa Griffone ai 3500 chilometri della trasmissione Transatlantica

del 12 Dicembre 1901.

Prime invenzioni e scoperte

scientifiche di Marconi

Le prime invenzioni e scoperte scientifiche di Marconi si possono

dividere in due parti, la prima è legata all'anno 1895 con l'invenzione

del suo inconfondibile ricetrasmettitore a onde elettriche, che

gli permise di scoprire (fondamentale scoperta scientifica), che la

generazione di onde elettriche dotate della necessaria energia,

lunghezza e polarizzazione verticale del loro campo elettrico, avrebbero

potuto raggiungere delle distanze che la comunità scientifica

giudicava utopiche.

E' noto come nel lontano 1887, il grande fisico tedesco Heinrich

Hertz, inventò la prima sorgente artificiale di onde elettriche, conosciuta

come l'oscillatore o dipolo di Hertz.

Nel 1895, quando Marconi era ancora un giovane studioso autodidatta,

la sua attenzione fu particolarmente attratta dalle invenzioni

e scoperte scientifiche di Hertz.

Grazie alla sua innata passione per gli studi in campo elettrico,

aveva acquisito le conoscenze fisiche e matematiche sufficienti per

permettergli di capire, fino dai primi esperimenti, che l'oscillatore di

Hertz, impiegato come trasmettitore, avrebbe permesso solo delle

portate di trasmissione del tutto irrisorie.

Purtroppo, dopo il suo primo brevetto e le dimostrazioni pratiche

svolte in Inghilterra, si disse - e lo si ripete ancora in molta

letteratura che - dopo la Teoria di Maxwell, l'oscillatore di Hertz,

il detector di Lodge e gli esperimenti di Popov e di Tesla, tutti gli

ingredienti per la realizzazione di una telegrafia a onde elettriche

era a quei tempi già pronta e Marconi sfruttò solo delle invenzioni

e delle idee che non gli appartenevano per avviare una redditizia

impresa commerciale.

Questa errata ed insostenibile opinione, oltre ad aver causato

la prima incomprensione sull'originalità del Sistema ingegneristico

inventato da Marconi, continua ad essere inconsapevolmente

alimentata e riproposta in gran parte delle riviste specializzate ed

enciclopedie multimediali.

Evidentemente ci troviamo di fronte ad un'autentica contraddizione

dal momento che, per un considerevole periodo di tempo, la comunità

scientifica dimostrò di non credere alla possibilità di comunicare a

distanza mediante l'impiego delle onde elettriche.

La verità storica è che Marconi fu l'unico studioso che seppe

offrire l'incontestabile prova che le radiocomunicazioni si potevano

realizzare solo mediante l'impiego del sistema da lui brevettato,

composto dal suo originale trasmettitore e del suo sensibilissimo e

stabile primo radioricevitore della storia.

Il trasmettitore brevettato da Marconi generava infatti delle onde

elettriche che non si propagavano allo stesso modo delle onde

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hertziane ma seguivano la curvatura terrestre, superando anche gli

ostacoli naturali interposti.

Dal 1896 al 1920, solo questo tipo di propagazione poteva

permettere le radiocomunicazioni ed il rapido sviluppo dell'elettronica.

Per una più consapevole valutazione dell'Opera di Marconi, è

forse utile riportare l'importante affermazione pronunciata da Marconi

in Campidoglio il 7 Maggio del lontano 1903; un'affermazione che

nessuno dovrebbe ignorare: “Le onde hertziane, come erano prodotte

dal loro scopritore e da quegli scienziati che hanno ripetute le sue

esperienze, avevano una portata di trasmissione di pochi metri e,

secondo gli studi e le induzioni dell'illustre scienziato tedesco, esse

venivano prodotte in modo da rendere i loro caratteri eguali per

quanto possibile a quelli delle onde luminose, ciò che diminuisce la

loro efficacia a distanza. Fu invece mio intento di seguire una via

completamente opposta nella produzione di oscillazioni elettriche,

e cioè io mi dedicai ad ottenere onde elettriche di lunghezza

centinaia di volte maggiore di quella delle onde usate da Hertz,

per poterle utilmente applicare a quanto avevo di mira”.

Si può consapevolmente affermare che la verità storica sulle

origini della radio, risiede nella dettagliata descrizione del brevetto

del 1896 e nella inequivocabile frase pronunciata da Marconi in

Campidoglio nel 1903.

La radio di Marconi

L'innato talento di Marconi fu certamente guidato da una rigorosa

intuizione scientifica che ha indubbiamente del miracoloso,

se si pensa che ha rappresentato la guida sicura che gli fece

intravedere l'esatto meccanismo delle onde elettriche propagate

dal suo originale Sistema Ingegneristico.

Le ragioni scientifiche e tecniche che hanno permesso a Marconi

di raggiungere quegli straordinari risultati, sono chiaramente

e dettagliatamente illustrate nella descrizione del suo brevetto,

Luglio 2013

Luglio 2013

La Newsletter di R.R.

che rivela la fondamentale differenza fra l'opera di Marconi e

quella dei suoi presunti o conclamati precursori. Infatti, mentre i

ricercatori che si occuparono di comunicazione senza fili impiegavano

dei sistemi ad induzione elettromagnetica di bassa frequenza

di vibrazione, oppure dei sistemi a radiazione dotati di strumenti che

non permettevano di ricevere e stampare un messaggio a sole poche

decine di metri di distanza, Marconi inventò e brevettò l'unico sistema

ingegneristico in grado di permettere le prime radiocomunicazioni a

brevi e a grandi distanze.

Per queste inconfutabili ragioni storiche, scientifiche e tecniche,

Marconi è l'incontestabile Vero Inventore della Radio e Padre della

Tecnologia Wireless.

Lodovico Gualandi

“marconista del XXI secolo”

Bibliografia essenziale

- Giovanni di Benedetto, Bibliografia Marconiana. Centro per la Storia della

Tecnica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Giunti, 1974.

- ARI, RadioRivista 9-95, Settembre 1895 - Settembre 1995 - Cento Anni di

Radio.

- Lodovico Gualandi - LA RADIO (la vera storia di una invenzione incompresa).

Prefazione del Generale, Ingegner Pietro Poli, Sandit, 2008.

- Lodovico Gualandi - DOSSIER MARCONI (l'Invenzione della Radio e la bugia

del Nobel), Sandit, 2009.

- Lodovico Gualandi - IL VERO INVENTORE DELLA RADIO (la risposta a ciò

che la comunità scientifica non è mai riuscita a stabilire), Prefazione del

Presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, Sandit, 2011.

 

 

 

 

 

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normative e regole che si devono seguire nell’utilizzo di una stazione di radioamatore. Le due

parti principali, il cuore del libro, sono il quarto ed il quinto capitolo che consistono in domande

e risposte relative alla teoria dell’elettronica ed alla parte di procedure e normative di esercizio.

Nel quarto capitolo ci sono oltre 650 domande sulla teoria, ognuna con tre risposte, tra cui una

è corretta e due sono sbagliate; c’è poi un elenco di quelle che sono le risposte giuste. Stesso

sistema viene usato per le oltre 280 domande che coprono le procedure e le normative che

sono comprese nel quinto capitolo.

Sono in totale 272 pagine che fanno di questo libro un indispensabile supporto per i futuri

radioamatori, con l’augurio di sentirli presto in aria.